Il 25 Novembre ricorre la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne; sebbene i dati Istat segnalino un lievissimo calo dei femminicidi, c’è ancora molto da fare. Il cinema è tra i mezzi di comunicazione ed espressione più potenti e allora abbiamo chiesto di raccontarci il suo punto di vista a Michela Andreozzi, regista e attrice impegnata in prima linea nella sensibilizzazione di temi socialmente importanti. Lo fa parlando dai suoi profili social, lo fa con i suoi film. In Brave Ragazze, pellicola del 2019, ha inserito proprio il tema della violenza sulle donne all’interno di una storia ispirata ad una fatto realmente accaduto negli anni ’80 in Francia.
“Le protagoniste del film sono quattro donne, che non sanno come sbarcare il lunario e che decidono di compiere delle rapine in banca, travestendosi da uomini. E in questo modo non vengono scoperte. Ma all’interno di questa storia che in realtà è vera ed è avvenuta in Francia negli anni ’80, ho inserito uno spaccato di un’Italia difficile, segnata anche dall’austerity dalla quale usciva; e una provincia piccola in cui, seppur bellissima, le donne sole avevano ancora meno possibilità di sbarcare il lunario. Solo una delle protagoniste ha un uomo vicino. Un marito molto cattivo, che la picchia, la abusa perché vuole assolutamente un figlio. Lei è costretta ad avere rapporti che non vuole e piano piano, mentre fa le rapine con le altre, prende coscienza del suo valore della sua forza.”
Un commedia divertente e profonda, al tempo stesso con un cast straordinario. Perché il cinema, come raccontata Michela Andreozzi, può essere molto più incisivo su un argomento rispetto al guardare un telegiornale che fornisce spesso troppi particolari.
“Il cinema non colpisce la testa, ma la pancia e quindi non ti fa memorizzare un dato uno status, ma ti fa percepire il sentimento che c’è dietro, l’esperienza di vita che c’è dietro. Il processo di immedesimazione o di empatia che il cinema per sua natura crea, è più forte della condivisione dei numeri che viene fatta dai telegiornali”.
Numeri che, per quanto riguarda la violenza sulle donne, hanno subito una lieve inversione di tendenza secondo gli ultimi dati Istat. Sono il 26,1% in meno i femminicidi nel 2022, e sono diminuite le chiamate al 1522 il Numero Antiviolenza e Stalking. Segno che probabilmente le campagne di sensibilizzazione iniziano ad avere i loro frutti?
“Sicuramente degli effetti positivi ci sono, e le compagne di sensibilizzazione hanno aiutato le donne ad avere forse meno paura; sono più accessibili gli strumenti di difesa e di denuncia anche se non sempre. Però diciamo che un passo in avanti in questo senso c’è stato, se le donne hanno capito che esiste un sistema di sostengo, delle strutture che permettono loro di ribellarsi”.