Un thriller, ma anche uno sguardo profondo sul mondo della ginnastica artistica femminile. Corpo Libero arriva su Paramount+ il 26 ottobre, dopo che la serie è stata presentata a Roma, nella sezione Alice nella Città. Realizzata con il sostegno della Regione Lazio, la serie è co-prodotta da Indigo Film e Network Movie ed è tratta dall’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini (edito da Mondadori).
«Mi ha colpito la scrittura. – ci dice Barbara Chichiarelli, che interpreta la poliziotta Elena Pace – È fondamentale in ogni progetto, ma soprattutto in questa storia credo che gli accadimenti siano centellinati in modo sublime. Poi l’aspetto che mi ha colpito è stato chiaramente poter entrare in un mondo che non conoscevo, quello della ginnastica artistica».
Rachele Riace, l’allenatrice del club, è invece interpretata da Antonia Truppo. «Mi è piaciuta la storia e tutti i personaggi. – ci rivela – Ho amato pazzamente il mio. Mi ci sono rivista e ho capito che era adatta a me, potevo giocare ed esprimermi. Sono stata molto fortunata».
«Queste ragazze avevano a disposizione due bravi registi e una coach. In scena però me le hanno appioppate. – scherza Antonia – Mi è piaciuto molto continuare questo tipo di lavoro, che faceva parte del personaggio. È stato interessante costruire un rapporto profondo. Andando avanti, si percepirà molto».
Corpo Libero, un thriller in un arco temporale brevissimo
In Corpo Libero si intersecano numerosi piani narrativi. Per la Chichiarelli e il suo personaggio, ciò ha rappresentato indubbiamente una sfida. «Dovevo mantenere il filo narrativo del mio personaggio – ci rivela – sapendo benissimo che fosse solo una funzione, utile a far chiarezza nella storia e ad arrivare al nucleo. Di fatto, non sono stata molto con le ragazze. Ho dovuto immaginare le scene all’interno della narrazione».
«Ci sono molte donne di varie età, ma è chiaro che il nucleo fondamentale che lega le situazioni sia una finestra temporale brevissima. – dice la Truppo – Credo sia una metafora di un piccolissimo momento, nel quale bisogna dimostrare anche di essere adulti. È una cosa molto cruda e molto attuale. Penso che sia molto giusto anche affrontare questi argomenti».
Per Barbara Chichiarelli è importante, tuttavia, non farne una questione di genere.
«Credo sia interessane che, per la prima volta, si vada a raccontare un mondo precluso agli uomini. – commenta – Ci sono altri mondi come quello della ginnastica artistica. All’interno di questo mondo si perde il genere. Stiamo guardando delle atlete. Ci ricorderemo che sono ragazze, ma spero che sia un abbrivio per capire che non c’è più genere rispetto al racconto».