È una pellicola che ha sorpreso Gianni Di Gregorio prima di chiunque altro. Astolfo – film realizzato con il sostegno della Regione Lazio e presentato in Grand Public alla Festa del Cinema di Roma 2022 – è in fondo una grande storia d’amore piena di speranza. Il protagonista – Astolfo (interpretato da Di Gregorio, che è anche regista) – è un pensionato che, dopo uno sfratto, torna nella vecchia casa di famiglia, in un piccolo paesino. E poi incontra Stefania (Stefania Sandrelli) e si innamora.
«Anche io sono meravigliato, avevo una paura tremenda a fare proprio un film d’amore. – dice Di Gregorio – Negli altri film ci sono sempre le donne sognate, vagheggiate. C’è qualcosa nell’aria, ma proprio un film d’amore non l’avevo mai fatto. Secondo me è stata la pandemia, questo lungo periodo. E la mia è stata una reazione inconsulta, da matto. Poi mi ha preso la mano e credo sia il film più allegro che abbia mai fatto. È spensierato».
Secondo il regista, il merito di questa meraviglia va in gran parte proprio a Stefania Sandrelli. «È arrivata con una potenza incredibile – commenta infatti – e ci siamo tutti innamorati di lei. Ha dato un senso a quest’idea».
Avere la Sandrelli come protagonista era del resto un cruccio proprio di Di Gregorio. «Confesso che avevo in mente lei dall’inizio. – ci rivela – L’ho detto piano piano ai produttori. Poi lei ha accettato e ha iniziato a divertirsi, ad amarlo questo film. Stefania per me è un mito, lo è sempre stata».
Ci ritroviamo con il regista in una calda giornata alla Festa del Cinema, a Roma. Un’occasione anche per parlare del momento che il cinema e la Capitale stanno vivendo.
«Secondo me è un buon momento. – commenta il regista – La Festa del Cinema di Roma è bellissima. Avere un film nella Sala Sinopoli è un’emozione pazzesca, non ti importa neanche come andrà. Vedo che la gente torna ad andare al cinema, è un bel momento anche per il cinema italiano». Un buon vento che Di Gregorio celebra con una pellicola, in fondo, aperta essa stessa «alla speranza».
«Qualunque cosa succeda – chiosa – dobbiamo cercare di stare meglio e reagire in qualche maniera. Reagire con l’apertura, la tolleranza e la curiosità di conoscere gli altri. Se lasci la porticina aperta, non si sa mai…».