Fumettista, regista, graphic novel, Gipi (al secolo Gianni Pacinotti) è stato tra i protagonisti della prima giornata del meeting La Città Incantata. Tra i suoi ultimi lavori ‘Barbarone sul pianeta delle scimmie erotomani’, un ritorno al genere comico dettato dalla necessità di uscire da un periodo molto difficile, come racconta durante il talk con il pubblico.

Foto: La Città Incantata
Il personaggio di Barbarone era nato anni prima come personaggio di un cortometraggio di fantascienza che non è mai stato realizzato. E così, in un momento cupo della sua vita, un suo amico gli ricordò di Barbarone, suggerendogli di scrivere una storia con lui protagonista.
“Il mio amico mi chiamava tutti i giorni per sentire come stavo e mi disse ‘Fai Barbarone’. Lì per lì non mi ricordavo di quel personaggio. Poi appena attaccato il telefono ho scritto la prima pagina. E mi sono ritrovato a ridere quasi subito”.
Cinema e fumetti permeano la vita di Gipi, che però non ha dubbi su quale ‘abito’ preferisca indossare.
“Mi diverto più a fare cinema: è più divertente fare i film. Certo io non li so fare (dice ridendo), però ne ho fatti un paio lo stesso e farli è veramente una delle cose più belle che ci sono al mondo, stare sul set… ma tutto: la preproduzione, il montaggio, tutto.”
E allora il fumetto? Fare un fumetto, racconta l’artista nella nostra intervista, è ‘noioso’: perché si sta in casa da soli ad un tavolino. Ma non pensiate che non gli piaccia.
“Tutte le volte che faccio un film – tra l’altro poche volte, per fortuna – penso che sto rubando tempo prezioso al fumetto; e invece, poi, tutte le volte che torno a disegnare, mi accorgo che essere stato dietro la macchina da presa ha migliorato la mia capacità di immaginare scene, nei tempi, nella scansione delle vignette e così via… quindi sono legati in qualche modo.”

Foto: La Città Incantata
Un legame quello tra cinema e fumetti che non implica che l’uno elevi l’altro. Ogni mezzo espressivo ha la sua forza e la sua potenza.
“Non mi piace tanto quando il fumetto viene visto come un mezzo minore che ha bisogno essere elevato a qualcos’altro. Se a volte mi dicono “ah questo è più che fumetto, è letteratura”, io non sono d’accordo: il fumetto ha la sua potenza, la letteratura ha la sua potenza e il cinema ha la sua potenza. Sono mezzi diversi: se i fumetti servono come spunto per buoni film sono contento ma alla fine avremo due oggetti completamente diversi in termini di fruizione, di media, eccetera… uno è il fumetto e uno è il film che ne è stato tratto, ma per me sono due cose completamente staccate.”