La diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma si apre con Il Colibrì, il film diretto da Francesca Archibugi e tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi (Premio Strega 2020). Interpretato da Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Nanni Moretti e Laura Morante – tra gli altri – il film vanta una colonna sonora firmata da Battista Lena.
Sui titoli di coda e nel trailer è tuttavia possibile riconoscere l’inconfondibile voce di Marco Mengoni, che per l’occasione ha intonato Caro amore lontanissimo. Inedito di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia, il brano è un ritrovamento preziosissimo dal catalogo di Sugar Music e per volontà di Claudia Endrigo, figlia del cantautore, viene riportato in vita da Marco.
«Com’è stato interpretare questo brano? – racconta Marco Mengoni – È stato un salto mortale, perché ovviamente siamo andati a riprendere un pezzo scritto tantissimi anni fa, con una partitura completamente diversa rispetto a oggi. Il brano, inoltre, è cantato da un mostro sacro della musica italiana, Sergio Endrigo. Abbiamo usato molta delicatezza. Siamo stati chirurghi e devo ringraziare tutti. Lo abbiamo registrato come ai vecchi tempi, in presa diretta, con quaranta musicisti d’orchestra e la voce in diretta. Spero che si senta perché abbiamo lasciato le sporcature, che poi sono ciò che rende un qualcosa unico».
Ma com’è il rapporto tra Marco Mengoni e il cinema? In un periodo in cui tantissimi musicisti e cantanti sembrano apprezzare le vesti di interpreti anche sul grande schermo, Mengoni sente di poter dire la propria.
«Fare l’attore? Ci sto arrivando. – risponde infatti – Ho già doppiato tre cartoni, quindi mi ero già avvicinato al cinema».
Foto: Wordsforyou