Bosco del Sasseto, cinema e arte nel bosco secolare di Torre Alfina

C’è un luogo in Tuscia – e per la precisione ad Acquapendente – in cui regna la natura e il tempo sembra essersi fermato: è il Bosco Monumentale del Sasseto a Torre Alfina, un piccolo borgo dominato da un castello sotto cui giace proprio l’iconico Bosco. Lo dice, in fondo, anche il nome: tra i faggi e gli aceri, camminando si scorgono massi lavici a dimostrazione del fatto che secoli fa in questa zona sorgeva un vulcano. Ma il bosco racconta soprattutto la storia del marchese Edoardo Cahen che a fine ‘800 costruì all’interno del Sasseto alcuni percorsi e un mausoleo dove poter riposare in eterno.

Non stupisce che il Bosco – in tutta la sua statica meraviglia – sia stato scelto da numerosi registi e sceneggiatori come location. E non solo, perché il Sasseto ha visto anche nascere album musicali e rappresentazioni teatrali: insomma, un luogo artistico in tutti i sensi del termine e amato da filmmaker e cantautori.

Bosco del Sasseto

La pellicola più celebre girata tra questi alberi è, senza ombra di dubbio, Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone, film a episodi del 2015 in cui il regista debutta in lingua inglese. Proprio per la sua varietà, il lungometraggio vanta tante location indimenticabili. Per la precisione, il Bosco del Sasseto fa da sfondo alle avventure del re di Roccaforte, Vincent Cassel. In particolare, la scena in cui Cassel va a caccia di un cinghiale è stata girata in uno dei punti più panoramici del Bosco.

Meno celebre per i cinefili ma sicuramente più d’impatto per le nuove generazioni, I cavalieri di Castelcorvo dedica invece più scene al Bosco del Sasseto. La serie italiana è firmata da The Walt Disney Company Italia ed è arrivata sulla piattaforma Disney+ nel 2020. Una storia fantastica e avventurosa, girata in alcuni caratteristici borghi del Lazio, tra cui Formello e – appunto – Torre Alfina.

Bosco del Sasseto

Ma anche alcuni spot sono stati girati tra questi alberi secolari. Tra questi è bene citare il corto di Dior per la collezione Haute Couture che – non a caso – porta la firma di Matteo Garrone. Al progetto va il merito di aver dato attenzione al celebre albero cavo del Sasseto, da cui escono due elfi nel cortometraggio. E poi ancora ritroviamo la natura del Bosco in alcuni corti di scuole sperimentali di cinema: il Sasseto è infatti aperto a tutti purché la priorità resti la conservazione del Bosco senza alterarne i suoi preziosi equilibri. Si può filmare, dunque, al suo interno purché le produzioni restino low profile e poco impattanti.

Concludiamo con un excursus nel mondo della musica. In pochi, infatti, forse sanno che persino i Måneskin hanno scelto Torre Alfina per registrare l’album Teatro d’Ira vol. 1, nel Mulino Recording Studio di Acquapendente. Luogo in cui la band ha anche girato un mini live per presentare in anteprima il progetto, portando il proprio rock nel piccolo comune della Tuscia.

Bosco del Sasseto

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Bosco del Sasseto

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